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Opinione

America Latina, Golpe e resistenza

Ilka Oliva Corado

lunedì 25 aprile 2016, di Ilka Oliva Corado

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Oggi le dittature hanno cessato di essere sanguinose. Gli Stati Uniti e l’oligarchia latino-americano hanno cambiato la loro strategia. Il modello adesso è aziendale. E’ un nuovo modello di guerra sporca, un nuovo modello di Plan Condor dai tratti morbidi. Si realizza attraverso la manipolazione dei media, paralizzando le menti delle masse (classe media in America Latina) che indifferenti diventano facili prede da strumentalizzare. Ignoranti politicamente votano per una forza politica (classista e razzista) sono le persone più vulnerabili, non si rendono conto che sono solo il trampolino di lancio per il profitto dei fondi avvoltoi, dopo di che ’verranno trattati per quello che sono ...

L’ esempio chiaro è il no in Bolivia, la nuova Assemblea Nazionale in Venezuela, Macri in Argentina, il tentativo di colpo di stato in Brasile contro Dilma. E i presidenti neoliberisti nel resto del continente. In nessuno di questi gli Stati Uniti hanno ricorso alla dittatura, come nei decenni passati, è stato in tempi di democrazia; ed è ’stato un lavoro ben cucinato e con attenzione, dove le dosi erano accurate: i media televisivi, radio e stampa. Un po ’di caos per terrorizzare la popolazione ed è stato abbastanza.

Il saccheggio è industriale, con i colori delle banche, le estrazione di risorse naturali è uno degli obiettivi principali; Per questo motivo noi vediamo la grande repressione contro i movimenti sociali del continente, contadini che difendono l’acqua e la terra. L’ ecocidio è all’ordine del giorno. Le industrie minerarie fanno quello che vogliono con il permesso dei governi. L’ adeguamento delle politiche economiche ignora gli investimenti in istruzione, sanità, occupazione e alloggio e, al contrario gli investimenti sono per la "sicurezza", per colpire maggiormente la popolazione e non permettere più alla popolazione nessuna alleanza con movimenti sociali e rivoluzionari.

La resistenza dei governi progressisti non è gradita agli Stati Uniti, che con un golpe bianco travestito da democrazia ha reso possibile mettere sotto accusa Lugo, Zelaya e intende fare adesso lo stesso con Maduro, Dilma, Evo e Correa. A Cuba sono andati a dirgli sulla faccia di liberare il suo popolo dal socialismo, come se Cuba non fosse uno dei popoli più liberi del mondo, proprio per il socialismo.

Avendo il continente Latinoamerica la mentalità del colonizzato, classista e segregazionista; è facile per il neoliberismo, penetrare attraverso le fessure culturali e politiche. Attraverso l’impunità. Dove la dignità umana e la fedeltà non hanno possibilità di entrare. La resistenza dei governi progressisti, con le loro riforme politiche hanno fatto fiorire una America Latina post dittature.E’ questa la resistenza. Stanno curando le disuguaglianze che divaricano il tessuto sociale. Stanno offrendo posti di lavoro, cibo, istruzione, casa e un salario alla maggior parte di emarginati. Stanno imprigionando i torturatori, gli autori di crimini contro l’umanità. Quale governo neoliberista sta scommettendo sullo sviluppo del suo popolo? Come la cultura, l’educazione e la salute?
Se è vero che non sono i governi ideali, hanno bisogno di crescere, sono state prese a volte decisioni sbagliate, nelle loro fila ci sono anche corrotti travestiti da progressisti e molti finiscono a Miami attratti da affari milionari. Questo è vero e non può essere negato. Ma una cosa sono quelli che hanno tradito la rivoluzione e altro dire che i governi progressisti sono coinvolti, come nel caso di Dilma nella corruzione . L’attacco non è contro di lei o di Lula, è contro il progresso del popolo brasiliano.

Dilma ha denunciato i corrotti e il risultato è che il il Brasile sta vivendo un nuovo tentativo di colpo di stato, realizzato proprio dagli stessi corrotti che lei ha denunciato, per prendere il potere. Questa equazione non è così difficile da capire. Gli attacchi di genere sono sempre stati Dilma, Cristina e Bachelet. Sarà forse perchè questo continente è dominato da una cultura patriarcale, questo è un problema che ci riguarda tutti ed è il modo di pensare con cui si cresce, ma obbiamo farlo sparire assieme alla misoginia e al maschilismo. Si tratta di un modo di pensare misogino e maschilista quello che attacca in questo momento Dilma, lo fa con tutto l’ odio, per la sua intelligenza e integrità.

Questi colpi di stato soft, non si concluderanno, i tentativi di colpi di stato sono sempre stati fatti con forza, sono corporativi si vestono con i voti elettorali,con preghiere e oratoria classista, con quel loro modo disumano, La nostra doppia morale e la nostra pigrizia nel formulare una propria analisi ci mettono nella posizione di essere delle marionette. Quello che fanno di noi è veramente uno spettacolo di merda. Continuiamo pure a dormire graziosamente.

Dentro ad alcune notizie, si legge che è tornata Cristina! A dimostrazione che la militanza è in ogni momento e con il suo popolo. Che cosa farà adesso Macri e la sua orda di avvoltoi, perché questo è solo all’inizio. La destra brasiliana e gli Sati Uniti che faranno adesso perché 50 milioni di brasiliani che hanno votato per Dilma non si lascino ingannare così. Che cosa faranno per zittirli? Forse riempiranno di sangue le strade del Brasile? La Rivoluzione Bolivariana è ora e sempre resistenza.

500 anni di invasioni e genocidi e non hanno potuto con i La Patria Grande, e non sarà adesso che la vinceranno.


@ilkaolivacorado

contacto chez cronicasdeunainquilina.com

Tradotto da Paolo Mauricio Bottigelli.

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